Riello UPS si presenta con una vasta offerta, strutturata su ben 22 linee di gruppi statici di continuità (UPS), basati su più architetture tecnologiche, che rappresentano lo stato dell’arte nel settore. Grazie ai suoi due centri di ricerca di Legnago (Verona) e Cormano (Milano), esempi di eccellenza in Italia e nel mondo per la progettazione, la sperimentazione e il collaudo di gruppi di continuità, Riello UPS progetta e produce i suoi UPS in Italia, per avere un controllo diretto sulla qualità e sull’affidabilità, seguendone da vicino tutto il ciclo di produzione, vendita e assistenza post vendita.
Un impianto di videosorveglianza che deve garantire la sicurezza di un ambiente non può prescindere dalla presenza di un UPS che provveda alla continuità e alla qualità dell’energia.
Un ladro, prima di violare un edificio, cerca sempre di togliere l’alimentazione perché sa bene che le
normative di sicurezza impongono a molte chiusure elettriche di aprirsi automaticamente in caso di mancanza di tensione, agevolando così il suo “lavoro”. Non solo, in riferimento agli impianti di sicurezza, i professionisti dello scasso sanno bene che:
CONTINUITA’ = SICUREZZA
- Gli hard disk su cui vengono effettuate le registrazioni necessitano di una tensione assolutamente stabile; le operazioni di lettura/ scrittura possono essere alterate in modo irrimediabile in caso di alimentazione irregolare, che può provocare anche la rottura della componentistica elettronica;
- Le telecamere hanno controller elettronici delicati i cui circuiti potrebbero essere danneggiati se venissero raggiunti da oscillazioni anomale;
- I Led, fondamentali nei moderni sistemi di videosorveglianza, sono sensibilissimi agli sbalzi di tensione, tanto che in impianti il cui progetto non prevede l’uso dell’UPS, accade spesso che già dopo pochi mesi le telecamere abbiano i LED dell’illuminatore bruciati (il che obbliga al cambio delle telecamere).
Ecco perché, se volete che il vostro sistema di videosorveglianza duri a lungo e svolga la sua funzione in modo affidabile, è fondamentale che lo proteggiate con un gruppo di continuità adeguato. Insomma, un UPS ALLUNGA LA VITA…DEL TUO IMPIANTO!
Quale UPS?
Una volta compresa l’importanza di un gruppo di continuità capace di assicurare per un certo tempo il funzionamento del sistema anche in caso di black out e che protegga i dispositivi dalle irregolarità dell’alimentazione elettrica, dedichiamoci a capire quali siano i criteri da seguire per la scelta del gruppo di continuità più adatto.
Gli impianti di videosorveglianza di piccole e medie dimensioni, hanno un assorbimento di potenza piuttosto basso e la protezione che richiedono contro le perturbazioni di rete sono abbastanza agevoli da assicurare.
Questo significa che possono essere adeguatamente protetti da UPS di tipo Line Interactive (VI), ossia dotati di una tecnologia che garantisce l’intervento in caso di black out o di sbalzi di tensione dopo pochissimi millisecondi (2-4 ms.), un tempo di latenza perfettamente compatibile con la continuità di funzionamento del sistema. Inoltre questi UPS sono dotati di un dispositivo di regolazione automatica (AVR) capace di gestire piccoli sbalzi di tensione anche prima dell’intervento diretto delle batterie.
I sistemi “Line Interactive” sono quindi ideali per la grandissima maggioranza degli impianti di videosorveglianza, dove si fanno apprezzare per il loro costo contenuto, per i bassi costi di gestione ed installazione. Un’ulteriore distinzione degli UPS Line Interactive, è la tipologia della forma d’onda d’uscita che può essere Pseudo Sinusoidale (tipica degli apparati entry-level e idonea per carichi informatici) o Sinusoidale (tipica dei modelli più avanzati e adatta ad apparati sensibili).
Nei casi di impianti più sofisticati e con una forte presenza di componenti IT diventa consigliabile adottare UPS con tecnologia online a doppia conversione (VFI), dove nel modo di funzionamento normale i carichi vengono alimentati dalla combinazione raddrizzatore/inverter, assicurando una perfetta qualità di alimentazione, indipendente dalla rete, sia in tensione che in frequenza. In caso di black out il tempo di commutazione per il funzionamento da batteria è istantaneo (0 ms).
La prima cosa da valutare è la potenza dell’UPS in funzione dell’impianto. In particolare, i più comuni impianti di videosorveglianza sono costituiti da un DVR (analogico o digitale) a 4/8/16 canali con relative telecamere; sono sistemi che funzionano normalmente a 12V e hanno un assorbimento relativamente contenuto (da 5 a 15A circa). Questo significa che anche con UPS di potenza nominale esigua, si riesce a dare al sistema un’autonomia considerevole, anche di oltre 30 minuti.
Un UPS da 650VA è infatti sufficiente per alimentare fino a mezz’ora circa un sistema a 4 canali, mentre un UPS da 1200VA può fare la stessa cosa con un sistema a 16 telecamere IP.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che le telecamere sono dispositivi progettati per restare sempre sotto tensione, mentre quello che si avvia e si arresta è la videoregistrazione. Anche i dispositivi di gestione del video, come monitor e DVR devono essere protetti con UPS. A questo proposito è bene ricordare che alcune telecamere alimentate in funzionamento da batteria con UPS ad onda Pseudo sinusoidale, possono incorrere in sfarfallii e disturbi nella registrazione dei dati; è consigliato dunque adottare modelli con forma d’onda sinusoidale.
Infine, data l’importanza di questi impianti, a cui è delegata la sicurezza di persone e beni, è fortemente raccomandato affidarsi a partner di comprovata esperienza.
Riello UPS, da anni leader in Italia nella produzione di gruppi di continuità, è in grado di assicurare prodotti di altissima qualità, distributori e punti vendita su tutto il territorio, un servizio di assistenza sempre presente e capillare che assicura pezzi di ricambio originali, anche a distanza di anni dall’installazione.