L’investimento in una moderna stufa a pellet è spesso motivato da ragioni di carattere estetico, funzionale ma soprattutto economico; l’aumento dei costi energetici infatti spinge i consumatori ad orientare i propri acquisti su alternative da costi di gestione più contenuti. Altro aspetto, non meno importante dei precedenti, e che analizzando l’intero ciclo produttivo, il pellet risulta decisamente più ecologico rispetto alle tradizionali fonti energetiche.
I modelli più recenti di stufe a pellet sono caratterizzati da una forte componente elettronica, che come tutti i dispositivi di questa tipologia, sono soggetti ai blackout e alle perturbazioni della rete elettrica, che oltre ad interrompere il normale funzionamento potrebbero arrecare seri danni alla componentistica. In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica, l’elettronica della stufa a pellet si disattiva interrompendo le sue funzioni; in questa condizione, la stufa non è più in grado di espellere i fumi in maniera forzata, spinti normalmente all’esterno dalla ventola della macchina. Inoltre, il dispositivo non sarà più in grado di bruciare totalmente il pellet all’interno del crogiuolo, intasandolo e obbligandone la pulizia prima della ripartenza della stufa. Statistiche alla mano, la percentuale maggiore di interruzioni di alimentazione nel nostro Paese si attestano sotto i 5 minuti, pertanto considerando che la partenza di una stufa a pellet si aggira sui 15 minuti, un breve blackout potrebbe richiederne almeno 30 per la pulizia e la ripartenza. La mancanza rete inoltre, con l’utilizzo di temo stufe, determinerebbe l’interruzione del normale circolo d’acqua portando questa ad ebollizione.
La tua casa è dotata di una stufa a pellet? Ti spieghiamo perché è importante dotarsi di un gruppo di continuità
Ecco quindi che l’adozione di un gruppo statico di continuità diventa una necessità imprescindibile per poter garantire il corretto funzionamento e preservare l’integrità negli anni del vostro dispositivo. Ma come scegliere il modello corretto? Ecco qualche utile consiglio:
- Quantificare l’assorbimento della stufa (mediante dati tecnici riportati sulla targa dati o manuale del dispositivo) e dell’eventuale sistema di ventilazione separato, al fine di determinare la potenza dell’UPS;
- Propendere per un modello con una forma d’onda di tipo Sinusoidale in funzionamento da batteria, indispensabile per la compatibilità con l’elettronica a bordo stufa;
Al fine di preservare le prestazioni delle batterie entro contenute al gruppo di continuità, si consiglia durante il periodo estivo di mantenere collegato il gruppo alla rete elettrica, o quanto meno farle ricaricare almeno ogni due mesi al 100% della carica secondo quanto riportato nel manuale d’uso.
L’esperienza maturata negli anni, ci porta a consigliare l’adozione di gruppi di continuità della serie Vision (VST) disponibili nei modelli da 800 a 2000VA, caratterizzati da tecnologia Line Interactive e tensione di uscita sinusoidale. Tale tecnologia consente di ottenere un rendimento pari al 98% e quindi un ridotto consumo energetico, garantendo inoltre un elevato livello di protezione contro le perturbazioni presenti in rete.