Al momento della sua introduzione, avvenuta nel 2003, il Power over Ethernet (PoE) era disponibile solo per un gruppo limitato di apparati e dispositivi a bassa potenza. Oggi il PoE è tra le applicazioni di networking che crescono più velocemente. Una vasta gamma di dispositivi e tecnologie aziendali fanno affidamento sul PoE, inclusi illuminazione, controllo accessi, computer laptop e desktop, videocamere IP, chioschi informazioni, apparecchiature per l’automazione industriale e punti di accesso wireless (WAP). Con l’avvento degli edifici digitali e dell’Internet degli oggetti (IoT), il PoE è pronto per un’espansione senza precedenti in azienda.
Per sfruttare le numerose capacità del PoE, i progettisti della rete si stanno progressivamente orientando verso architetture con cablaggio di zona come alternativa al tradizionale cablaggio fisso negli edifici digitali.
Quando si progettano sistemi PoE, normalmente vengono implementate tre topologie di base: collegamento fisso, zona passiva, e zona attiva.
In questa architettura di rete, le apparecchiature attive sono collocate nella sala telecomunicazioni (TR), con cablaggio a collegamento permanente che scorre dal pannello di permutazione della TR a ciascun dispositivo. È possibile includere una scatola a montaggio superficiale o un altro tipo di terminazione presso una porta, con bretelle di permutazione che si connettono al dispositivo.
Analogamente al cablaggio con collegamento fisso, questo tipo di architettura posiziona tutte le apparecchiature attive nella TR. Tuttavia, prevede l’aggiunta di un punto di consolidamento tra la TR e i dispositivi per facilitare spostamenti, aggiunte e modifiche.
Questa architettura prevede il posizionamento di un dispositivo PoE nel box telecomunicazioni (TE) per ospitare i collegamenti di lunga distanza tra TR e TE o per agevolare la trasmissione di grandi quantità di dati. Il cablaggio da TR a TE è normalmente in fibra mentre il cablaggio in rame si estende dai box di telecomunicazione ai dispositivi.
Non esiste una topologia unica per il PoE e ogni architettura presenta vantaggi e svantaggi. Tuttavia, per il PoE ad alta potenza, le architetture di zona attive e passive offrono alcuni evidenti benefici. Essendo centralizzato nella TR, il tradizionale scenario di collegamento fisso facilita la gestione delle apparecchiature attive e dell’alimentazione ma l’infrastruttura di cablaggio offre una flessibilità decisamente inferiore e rende più difficili eventuali future operazioni di spostamento, aggiunta e modifica (MAC).
Anche la topologia a zona passiva prevede la centralizzazione di tutte le apparecchiature attive e dell’alimentazione nella TR. Ma, a differenza del collegamento fisso, il punto di consolidamento aggiunto crea flessibilità eliminando la necessità di posare nuovamente cavi sul percorso verso la TR. Include invece un punto di rottura nel mezzo che consente di apportareaggiustamenti. Offre notevoli vantaggi in ambienti come gli uffici a pianta aperta in cui gli spazi di lavoro o cubicoli vengono spesso riconfigurati e spostati.
Un design a zona attiva riduce i requisiti dimensionali per la sala telecomunicazioni grazie alla posa di fibre ottiche dalla TR ai cassetti di zona e alla posa di cavi in rame dai cassetti ai canali di uscita dei dispositivi. Il trasferimento dello switch PoE dalla TR al cassetto di zona, quindi più vicino al dispositivo finale, consente di ridurre la perdita di energia nei cavi. In più, gli switch PoE di dimensioni minori usati nei cassetti di zona sono ingenere più convenienti rispetto agli switch di maggiori dimensioni ospitati nelle TR.
Le opzioni di cablaggio di zona sono inoltre caratterizzate da un minor costo post-installazione (“costo del secondo giorno”). Tuttavia, l’uso del cablaggio di zona comporta anche diversi svantaggi, tra cui un costom iniziale più elevato e un minor numero di vantaggi misurabili in caso di spazi di lavoro fissi in cui le operazioni MAC sono rare.
Connettività ottimizzata PoE per l’architettura di zona
La tecnologia dell’edificio digitale può offrire significativi risparmi energetici ma è importante scegliere il cablaggio che garantirà le prestazioni ottimali per la larghezza di banda e i requisiti di potenza delle applicazioni del sistema. A sua volta, la connettività di alta qualità deve soddisfare i requisiti delle prestazioni PoE per le applicazioni dell’edificio digitale. I sistemi Leviton compatibili con il PoE, completi di cavi, jack bretelle di permutazione e pannelli di permutazione sono component-rated nonché collaudati e verificati da terzi per superare gli standard del settore, includendo la maggiore larghezza di banda e i livelli di potenza superiori. La connettività Atlas-X1® di Leviton ha dimostrato con successo di essere pronta per il PoE a 100 watt che consentirà la trasmissione di alimentazione e dati a una vasta gamma di dispositivi remoti. Inoltre, I jack Atlas-X1 Cat. 6A includono gli unici jack UTP sul mercato dotati di solido corpo metallico. Avvalendosi del corpo metallico invece del più comune corpo ABS in plastica, i jack raggiungono prestazioni più elevate e un miglioramento del 53% in termini di dissipazione del calore.
I jack sono progettati con geometria delle lamelle ottimizzata per il PoE in modo da prevenire il rischio di danno ai pin di contatto che potrebbe essere causato dalle applicazioni PoE a corrente più elevata. La tecnologia brevettata Retention Force Technology™ di Leviton mantiene costante la forza di contatto tra interfaccia plug e jack, prevenendo disconnessioni intermittenti involontarie. In questo modo, è possibile aumentare la durata del sistema ed evitare costose riparazioni.
I box per il cablaggio di zona sono un’ottima soluzione per aggiungere flessibilità all’interno di un’architettura di open office. I cassetti di zona attiva, solitamente elementi collegati alla griglia del soffitto, devono essere usati quando le apparecchiature attive sono incluse nel punto di consolidamento. I cassetti passivi possono essere utilizzati in ambienti all’aria aperta o in soffitti incompleti, qualora nel punto di consolidamento venga usato solo il cablaggio passivo.
Articolo estratto da Leviton CrossTalk di Agosto 2019