Avaya | I vantaggi del lavoro agile

Dipendenti più produttivi, meno assenteisti e più motivati: questi sono solo alcuni dei vantaggi portati dallo smart working, o lavoro agile, alle aziende.

Secondo quanto rilevato nel 2019 dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, l’incremento di produttività per un lavoratore derivante dall’adozione di un modello maturo di lavoro agile, da non confondere con il più antiquato e limitato concetto di telelavoro, è di circa il 15%. Non solo, grazie allo smart working, da un lato l’azienda può ottenere fino al 30% di riduzione dei costi di gestione degli spazi fisici una volta che questi vengano ripensati in ottica lavoro agile, mentre il lavoratore tende a essere più presente e disponibile in quanto riesce ad avere un migliore bilanciamento tra vita personale e professionale. Sempre la ricerca del Politecnico di Milano misura, infatti, in circa il 20% la riduzione dell’assenteismo, con tutte le conseguenze positive che questo può avere a livello aziendale. Questi dati, se proiettati sull’intero sistema Paese, porterebbero a un incremento della produttività media del lavoro in Italia stimato in circa 13,7 miliardi di euro, a patto che si attivi il 70% degli attuali cinque milioni di potenziali lavoratori agili esistenti in Italia (il 22% del totale degli occupati).  

La Ricerca 2019 dell’Osservatorio Smart Working promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano evidenzia globalmente un livello di soddisfazione del 76% da parte dei dipendenti che hanno provato il lavoro agile contro il 55% di coloro che sottostanno a una gestione lavorativa più tradizionale. Gli aspetti in cui sono stati segnalati dai lavoratori dei miglioramenti sono la conciliazione vita privata-lavorativa (89%), motivazione/soddisfazione lavorativa (88%), responsabilizzazione sul raggiungimento degli obiettivi (79%), fiducia nei rapporti capo/collaboratore (76%) e autonomia delle persone (74%).  

Gli effetti positivi del lavoro agile sui lavoratori 

L’emergenza sanitaria legata a Covid-19 ha accelerato, anche forzatamente, l’adozione dello smart working da parte di molte aziende e i lavoratori agili sono passati da circa 570 mila (dato rilevato a ottobre 2019 da uno studio del Politecnico di Milano) a circa 1,8 milioni al 29 di aprile (fonte Ministero del Lavoro). Il recentissimo Working paper di Angelici e Profeta intitolato Smart-working: Work Flexibility Without Constraints (2020) ha analizzato l’impatto dell’introduzione del lavoro agile in una grande azienda multiservizio di stampo tradizionale che non aveva mai fatto ricorso ad alcuna forma di lavoro flessibile. I risultati sui lavoratori dopo nove mesi di sperimentazione sono: 

  • Giorni di assenza: -5 giorni in 9 mesi 
  • Rispetto delle scadenze: +4,5% 
  • Soddisfazione per la propria vita in generale: +5% 
  • Soddisfazione per la propria vita sociale: +8% 
  • Restare concentrato: +8%  
  • Perdita di sonno: -7% 
  • Sentirsi stressato: -12% 

L’adozione dello smart working introduce però anche dei punti di attenzione. La Ricerca 2019 dell’Osservatorio Smart Working indica nella sensazione di isolamento e nell’inadeguatezza degli strumenti tecnologici offerti dall’azienda i due principali aspetti da indirizzare del lavoro agile secondo i lavoratori. Importante, quindi, per un’azienda rivolgersi a soluzioni di collaborazione e comunicazione unificati (UCC – Unified Collaboration e Communication) che consentano ai dipendenti di mantenere il senso di appartenenza all’azienda, alle community all’interno della stessa e ai team estesi interni ed esterni. Essenziale al riguardo è che le soluzioni scelte abilitino  l’accesso alle risorse ovunque ci si trovi grazie all’utilizzo di tecnologie cloud based e la condivisione di contenuti in modo semplice e con una interazione con paradigmi familiari ai dipendenti come quelli derivati dal mondo social, ad esempio permettendo di creare spazi/bacheche nei quali è possibile postare documenti per ricevere commenti o pubblicarne su contenuti già disponibili.  

 Una delle ulteriori caratteristiche delle moderne soluzioni di UCC è l’apertura verso l’ecosistema esterno sfruttando un approccio API first che consente alla piattaforma di aprirsi e integrarsi con i processi aziendali e non solo. In questo modo la classica scrivania diventa un vero e proprio digital workplace: un ambiente di lavoro virtuale, accessibile da qualunque luogo e in qualunque momento e nel quale avere degli spazi personali o pubblici dove incontrarsi virtualmente per condividere idee e contenuti. 

Articolo di Anna Banfi – Avaya